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Una giornata al Museo Rodari. Senza andar troppo lontano. Quando il divertimento si nasconde dietro l'angolo

Riflessioni e ricordi...dal diario di bordo della classe 1A SSAS...impressioni e pensieri raccolti insieme alla prof.ssa Silvia Poletti.

Gianni Rodari è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista, sceneggiatore e poeta italiano.

Curiosità sullo scrittore:
Il suo nome all’anagrafe è Gianni Francesco Rodari.
Suo padre era fornaio e sua madre commessa della bottega paterna.
Il primo libro che ha ricevuto è stato “Cuore” e lo leggeva in una cassetta del pane.
Una curiosità che mi ha colpito, forse perché sono molto goloso, riguarda il fatto che
Gianni Rodari, da bambino, quando era triste si rifugiava nella panetteria del padre ad Omegna, dove si consolava mangiando pane e cioccolata.
Aveva una grande passione per i gatti e per i treni.
Amava la musica e suonava il violino, formò un trio musicale con cui suonava nelle osterie, anche se la madre non voleva.
Inizialmente fu iscritto in seminario.
I suoi libri furono trascritti in varie lingue, anche il cirillico.
Rodari raccontò lui stesso che erano i bambini ad aiutarlo a correggere le sue stesse opere.
Era un maestro, Rodari e lo è ancor oggi, perché da lui si impara ancora…

Volete degli esempi?
Gianni Rodari ha scritto:
“Tanta gente non lo sa e dunque non se ne cruccia: la vita la butta via e mangia soltanto la buccia”. Per me questa frase è significativa perché è vera: molte persone non si rendono conto di quello che hanno. Non ci accontentiamo mai e non siamo grati di ciò che abbiamo, a volte sottovalutiamo la possibilità di studiare, andare a scuola, di poter lavorare, quindi finiamo per arrenderci o per prendere la strada più comoda per non fare sforzo, buttando così la vita che è un dono prezioso.

“Vorrei che tutti leggessero non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”. Secondo me questa frase è molto bella, perché significa che è molto importante leggere o comunque studiare, ma non per essere letterati o scrittori, bensì per apprendere e imparare. Ognuno deve pensare di arricchire la propria conoscenza e la propria fantasia.

“La mente è una sola e la sua creatività va coltivata in tutte le direzioni”. Ho scelto questa frase perché è una delle frasi più reali che abbia mai sentito, infatti è vero che la mente va coltivata. La creatività deve essere fatta maturare e accrescere, perché ci aiuta a svilupparci come persone.

“Con un po’ di esercizio è possibile prendere lezioni di ottimismo”. Noi ragazzi dobbiamo fare lezioni di ottimismo per sfidare la vita.

"Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa". Mi ha colpito questa frase, sia perché adoro la torre di Pisa e il sapere che questo spettacolo insolito è frutto di un errore mi rincuora molto e mi da molta speranza su me stesso! In quanto posso affermare che soprattutto come studente quando imparo qualcosa dopo aver commesso un errore non lo dimentico più! Mi immagino Rodari che mi dice: “Tranquillo, vedrai che un giorno o l’altro da uno dei tuoi tanti errori potrai ricavare qualcosa di raro ed unico!”.

Un’altra frase che mi ha colpito molto è: “Sbagliando s’impara è un vecchio proverbio. Il nuovo proverbio dice che sbagliano si inventa”. “Ci sono cosa da non fare mai, né di giorno, né di notte, né per mare, né per terra.
Per esempio la guerra”
. Secondo me questa frase è molto significativa, specialmente ora che siamo in un
periodo di conflitto tra Ucraina e Russia. Come si fa a spiegare che cos’è la guerra ai bambini? Non è facile farlo, eppure è una realtà per tanti di loro. Al mondo un bambino su cinque vive dove c’è la guerra. Secondo me è giusto che i più piccoli conoscano la verità e che la guerra venga spiegata ai bambini, rispondendo sempre con onestà e parole semplici, rendendoli consapevoli, affinché nessun bambino soffra più.

Una delle opere più significative sono: “Le avventure di Cipollino”. Frutta e verdura riescono a sconfiggere le prepotenze a colpi di scherzi e piani geniali. A parer mio fa riflettere sul fatto che per risolvere i problemi non bisogna mai ricorrere alla violenza.

 

La Nigoglia è un raro corso d’acqua, emissario del lago d’Orta, che scorre verso Nord, cioè verso le montagne, anziché verso la pianura. Gianni Rodari nella sua novella per ragazzi “C’era due volte il Barone Lamberto”, ha citato la particolarità della Nigoglia. La peculiarità del torrente è all’origine del motto riportato sull’edificio del comune di Omegna: “La Nigouja la va in su e la legg la fouma nù!”, “La Nigoglia scorre in su; e la legge la facciamo noi!”. Questo detto popolare allude allo spirito indipendente degli Omegnesi.

“Il lago d’Orta, nel quale sorge l’isola di San Giulio e del Barone Lamberto, è diverso dagli altri laghi piemontesi e lombardi. E’ un lago che fa di testa sua. Un originale che, invece di mandare le sue acque a
sud, come fanno disciplinatamente il lago Maggiore, il Lago di Como e il lago di Garda, le manda a nord, come se le volesse regalare al Monte Rosa, anziché al Mare Adriatico.”

Un’altra particolarità della Nigoglia è che il nome è femminile e non al maschile come i nomi di tutti gli altri fiumi. La Nigoglia si dice che si unisce allo Strona come in una romantica storia d’amore.

La cosa più bella che ci è capitata ieri è stata l'Escape Room, provare a risolvere tutti gli enigmi per riuscire a uscire dalla sfida. Spoiler: non ci siamo riusciti del tutto. Gli enigmi, infatti, erano molti e noi non li abbiamo risolti tutti. Mancavano cinque minuti allo scadere del tempo, quindi non avevamo perso totalmente le speranze. Ci viene un guizzo per cercare la parola corretta sul dizionario che sarebbe stata la password per risolvere l'ennesimo indovinello. Quando mancavano 30 secondi alla fine abbiamo trovato la soluzione, dovevamo scriverla sul computer per superare il livello, ma ci è venuto un attacco d'ansia.. Sbagliavamo a scrivere la parola magica, raddoppiavamo le lettere laddove non era necessario, però poi quando mancava un secondo alla fine ce l'abbiamo fatta! Credo sia stato un momento bellissimo sia per me e anche per tutta la classe.

La cosa più divertente per me è stata l’Escape room. C’erano 5 armadietti con la combinazione e in ogni armadietto erano contenuti due o tre indovinelli da risolvere per poter avere la password e accedere ai livelli successivi. Noi facevamo parte dei 24 L, avevamo a disposizione un dizionario e un’ora e mezzo di tempo per concludere il gioco e aprire tutti e cinque gli armadietti. Abbiamo tutti lavorato tutti insieme per completare il gioco. Mi è piaciuta anche l’ansia per lo scorrere veloce del tempo, mentre cercavamo di aprire il penultimo armadietto.

Quando abbiamo giocato all’Escape Room è stato molto bello e divertente, ma soprattutto parecchio difficile.
Durante il gioco dovevamo scoprire le password degli armadi. Quando pensavamo di non riuscire ad indovinare la quarta password, all’ultimo minuto abbiamo trovato sul dizionario la parola “O*******o”, (non la scriviamo per intero perché non vogliamo spoilerare) che ha permesso di aprire la quarta porta del gioco! E’ stato molto divertente!

E’ stata molto divertente sia la visita al museo sia l’Escape Room, perché era molto attivo, movimentato, si potevano fare giochi e apprendere stimolando la propria fantasia. A me, ad esempio, è piaciuto molto “telefonare” con il telefono fisso, non l’avevo mai usato prima ed è stato più facile del previsto. Invece l’Escape Room mi ha divertito perché mettevamo insieme le idee ed era proprio un bel gioco di squadra. E’ stato un po’ difficile, ma molto divertente. Questo museo non l’avevo mai visitato, stata una cosa nuova per me.

Un episodio divertente dell’uscita è quando abbiamo creato la storia sullo schermo con personaggi, il luogo e l’oggetto magico, oppure quando abbiamo ascoltato le storie dal telefono. E’ stato curioso e divertente quando ci hanno fatto creare la nostra storia. Creando la storia noi abbiamo coltivato la nostra creatività.

La cosa più bella è stata la cucina interattiva.

Questo museo è una struttura bellissima e ci ritornerei molto volentieri.