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Primo appuntamento per Cinescuola 2019/20: "Sulla mia pelle"

Giovedì 24 ottobre scorso ha avuto inizio il primo appuntamento del progetto “Cinescuola, capire il cinema, capire con il cinema”, in collaborazione con il Comune di Omegna e Cineforum Omegna. Le classi della nostra scuola che hanno aderito alla proiezione del primo film in elenco sono state la 1°, 4° e 5° del corso AFM e RIM, la 3°, 4° e 5° del corso TUR, la 2° Man.Elettrici, la 2° e 5° IND.e ART. accompagnate dai docenti dell'Istituto.

Il film in programma, “Sulla mia pelle”, diretto da Alessio Cremonini e uscito nelle sale lo scorso anno, racconta gli ultimi giorni drammatici della vita di Stefano Cucchi, un giovane geometra tossicodipendente che, in una sera dell'ottobre 2009, dopo essere stato fermato da una pattuglia, perquisito e trovato in possesso di alcune dosi di stupefacenti, viene arrestato e portato in caserma da due carabienieri in borghese e sottoposto ad un feroce pestaggio. Il giorno seguente, il giovane viene portato in tribunale e si presenta davanti al giudice pieno di lividi, tuttavia nessuno gli pone domande sulle sue condizioni mentre lui, per paura di ritorsioni, sceglie il silenzio e non denuncia le violenze subite. Così, nei giorni seguenti, Stefano viene condotto prima nel carcere di Regina Coeli e, in seguito, all'ospedale Fatebenefratelli di Roma, dove rifiuta il ricovero per protesta. Nel frattempo le sue condizioni di salute peggiorano notevolmente: enormi lividi sugli occhi e sulla schiena, difficoltà a camminare e a parlare, problemi ai reni lo rendono sempre più debole e debilitato. Trasportato all'opesale S.Pertini, morirà nella notte del 22 ottobre 2009, solo dopo pochi giorni dal suo arresto.

Il film sulla vicenda di Stefano Cucchi è stato un vero pugno nello stomaco per molti degli studenti: non vi sono scene di violenza oppure di spargimento di sangue, ma la storia di questo giovane, prima picchiato e poi lasciato morire, è davvero straziente e ha fatto pensare. Non si racconta la vicenda di un ragazzo sincero, che non ha commesso sbagli o senza difetti, ma viene descritta la storia di un giovane romano come tanti altri, coi suoi pregi e i suoi difetti, con i tanti errori commessi. Tuttavia, non è giustificabile e ammissibile il comportamento di chi ha permesso tutto questo.

La conclusione del film è molto particolare: sono mostrate le immagini della sorella di Stefano che protesta con una fotografia del volto tumefatto del fratello scomparso e, mentre scorrono i titoli di coda, si può ascoltare la registrazione dell'interrogatorio originale con la voce e le parole di Stefano in tribunale. Tutto questo riporta alla realtà. Inoltre, degni di nota sono l'interpretazione di Alessandro Borghi, nei panni del protagonista, le musiche di sottofondo, i colori scuri e bui, le inquadrature molto realistiche ed efficaci.

La verità sulla storia di Stefano Cucchi è venuta a galla solo recentemente, grazie alla tenacia della sorella Ilaria che non si è arresa dinanzi le bugie e all'omertà, ma si è impegnata per denunciare le violenze inflitte al fratello e l'indifferenza con cui è stato trattato. E' terribile pensare che proprio tutto questo sia avvenuto in Italia, nel nostro Paese democratico e civile.

Classe 1AFM